RACHIDE IN ORTOSTASI A CASARANO (LE)
Radiografia della colonna vertebrale
Il rachide in ortostasi è un esame radiologico fondamentale per valutare l’allineamento della colonna vertebrale quando il paziente si trova in posizione eretta. Questa modalità di indagine è particolarmente utile per identificare alterazioni posturali come scoliosi, ipercifosi o iperlordosi, condizioni che si manifestano con maggiore evidenza quando il corpo mantiene la sua naturale postura quotidiana. L’esame viene spesso prescritto nei giovani e negli adolescenti, fascia d’età in cui la colonna è ancora in sviluppo e può presentare variazioni strutturali che richiedono monitoraggio. Il test consente di ottenere immagini precise e complessive del rachide, contribuendo a un inquadramento diagnostico accurato e alla definizione di eventuali percorsi terapeutici o riabilitativi.
Come si esegue l’esame del rachide in ortostasi
L’esame si effettua tramite una radiografia del rachide eseguita in ortostasi, cioè con il paziente in posizione eretta. Questa modalità permette di osservare il comportamento naturale della colonna sotto il peso corporeo, elemento essenziale per individuare eventuali deviazioni o squilibri posturali. La procedura non è invasiva e prevede l’utilizzo di raggi X a basso dosaggio, acquisiti tramite una tecnica di telemetria che permette di riprodurre l’intera colonna in un’unica immagine o in più immagini sequenziali, mantenendo invariata la distanza dalla sorgente radiogena.
Posizionamento del paziente e modalità operative
Durante l’esame il paziente viene posizionato a due metri dalla sorgente radiografica, con le braccia flesse a circa 45 gradi e le mani appoggiate su un apposito supporto. È fondamentale mantenere la testa dritta e rimanere immobili per tutto il tempo necessario all’acquisizione delle immagini. Il tecnico radiologo guida ogni fase, spiegando come assumere la posizione più corretta per ottenere un’immagine chiara e facilmente interpretabile. L’intera procedura dura pochi minuti e non provoca dolore o fastidio. Le immagini ottenute consentono al medico di visualizzare allo stesso tempo segmenti cervicali, dorsali e lombari per valutare in modo completo l’intera colonna.
Quali patologie si possono individuare con il rachide in ortostasi
Il rachide in ortostasi è utilizzato per analizzare con precisione la postura e l’allineamento dei vari segmenti vertebrali, con l’obiettivo di individuare alterazioni strutturali che possono evolvere nel tempo. Lo studio in ortostasi è particolarmente indicato quando si sospettano deviazioni laterali o anteriori della colonna, o in presenza di dolori persistenti che potrebbero essere correlati a squilibri muscolo-scheletrici.
Alterazioni posturali e condizioni valutabili
Le patologie più frequentemente analizzate includono scoliosi, ipercifosi dorsale, iperlordosi lombare e altre condizioni legate alla crescita o a squilibri muscolari. L’esame permette anche di osservare eventuali rotazioni vertebrali, dismetrie del bacino e alterazioni dell’asse corporeo che possono influenzare la postura generale. Nei giovani rappresenta uno strumento di controllo importante per monitorare l’evoluzione di eventuali curvature anomale durante gli anni di sviluppo, mentre negli adulti può essere utile per valutare problematiche croniche o degenerative. La visualizzazione completa del rachide consente una valutazione oggettiva e facilmente confrontabile con esami successivi.
Indicazioni pratiche e vantaggi dell’esame
L’esame è semplice, rapido e completamente non invasivo. Non richiede preparazioni particolari: è sufficiente presentarsi con abbigliamento comodo ed eventualmente rimuovere oggetti metallici che possano interferire con la qualità dell’immagine. Il test viene svolto in totale sicurezza e sotto la guida del personale tecnico, che assiste il paziente per garantire la corretta esecuzione.
Perché eseguire l’esame in ortostasi
Il ricorso alla posizione eretta è ciò che rende questo esame particolarmente utile per lo studio della postura. Valutare la colonna in situazioni di carico reale permette di cogliere differenze che non sarebbero visibili in posizione supina. È uno strumento efficace sia per un primo inquadramento diagnostico, sia per il monitoraggio nel tempo dell’evoluzione delle curvature, soprattutto nei giovani. Il risultato radiografico viene interpretato dal medico radiologo, che fornisce un referto completo e dettagliato per facilitare la pianificazione di eventuali trattamenti.
